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Articoli con tag ‘biopic su Enrico Berlinguer di Walter Veltroni’

Quando c’era Berlinguer – film di Walter Veltroni –

Quando c’era Berlinguer.

Alias : ‘

‘ Come si stava meglio quando si stava peggio ‘ .

parco lambro i neo barboni
Parco Lambro Milano anni settanta.I neo barboni.

natalia ginzburg e berlinguer

Film documentario del politico Walter Veltroni del 2014.

[ In calce; Gian Piero Piretto libro; ‘Quando c’era l’URSS’ alias il revisionismo storico della sinistra italiana dicembre 2018 ,Raffaello Cortina Editore]

Chi si periterà di vedere questo film
— e gli si vuol bene a chiamarlo tale, perché è più che altro una miscellanea , non casuale ma selezionata a mestiere – e non certo a 360 gradi nell’indagare quei tristi fatti storici italiani di qualche anno fa – ,di spezzoni storici —
avrà un eccellente spaccato dell’incubo vissuto dall’Italia, italiani in testa, di quelli che furono i così detti anni di piombo e periodo guerra fredda in generale.
Incubo, si badi bene che gli italiani avrebbero potuto risparmiarsi se non avessero seguito magici ( si fa per dire ) pifferai, di cui Enrico Berlinguer, allora leader del P.C.I ( Partito Comunista Italiano ) fu un importante artefice e protagonista .

Si notino, a riprova di quanto qui affermo , due elementi;

● in nessuna parte del film si parla degli anni di piombo . Si fanno parlare artefici di tale periodo, come il capo brigatista Mario MORETTI , ma in una visione a dir poco allucinante; ovvero furono le forze al potere e magari i soliti servizi segreti deviati a far fare alle brigate rosse quello che hanno fatto.
La semplice ed ovvia constatazione , anche alla luce di quasi mezzo secolo di distanza che permette una visione meno concitata di quegli anni, che il periodo stragista/terroristico nasce da una grande frustrazione a livello politico della sinistra comunista parlamentare, non viene minimamente messo in luce come poi di fatto è .

E dunque volente o meno il partito comunista fu artefice degli anni di piombo di cui cerca di nasconderne le tristi conseguenze con la solita politica del gatto quando va ad espletare i propri bisogni corporali.

Se si vuole parlar facile,ovvero col senno del poi, si capisce che le forze operaie nel costituirsi come partito – comunista – attraverso pseudo intellettuali commisero un tragico errore. Sia per il fatto che si contrapponevano ad un sistema vincente dal punto di vista storico ed economico sia perché ne erano pur sempre fruitori di tal sistema.
La soluzione stava nel dialogo di tipo sindacale e sociale ma non in una lotta auto logorante il sistema stesso.
Si noti che una soluzione di questo genere fu adottata negli USA con i risultati positivi che tutti noi conosciamo.

● sia la Ginzburg, di cui vedi qui sopra parole indicative, sia Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica italiana ( un titolo ad un fallimento? Come quello del premio oscar a Roberto Benigni? ),
compagno di partito di Berlinguer, piangono mestamente un periodo che per loro stessa AMMISSIONE fu un gran fallimento ideologico e politico .

Il regista, Walter Veltroni e’ un

politico di professione, infatti non ha mai fatto nient’altro in vita sua, e pure – non è colpa sua anche se non ha mancato di trarne profitto – enfant de la balle/figlio d’arte ma ora sopratutto politico in ‘stand by ‘, visto lo svecchiamento del mondo politico italiano che si impone negli ultimi anni, a causa del’agonia economica italiana
– dovuta in buona parte alla vecchia nomenclatura partitica,tra le quali quella comunista di cui Veltroni faceva/fa parte appieno con il suo personale bagaglio di responsabilità –
Di essere figlio di papà Veltroni
se ne vergogna un pò .Nel film difatti afferma che le riprese con cui riprende Berlinguer sono girate non grazie ai soldini di papà datigli per comprare una costosa cinepresa ( allora costavano molto ) ma grazie ad un 12 al totocalcio !

Per sua stessa dichiarazione, vedi locandina qui sotto , questo film non vuole essere una auto biografia dell’ex leader del P.C.I. ma una lunga riflessione documentaristica sulla figura politica di Berlinguer e del periodo che ha vissuto da politico.

quando c'era berlinguer cartellone

quando c'era berlinguer cartellone didascalia veltroni

Sono dunque presenti una serie di interventi di politici comunisti tra i quali la figlia Bianca,la gornalista che è quella che solitamente è lettrice del telegiornale serale su RAI 3 .
Luca Telese -curiosità- è il genero di Berlinguer .
Telese è un noto giornalista ex comunista che con il collega Porro attaccava su la 7 il vetero comunista ad oltranza Oliviero Diliberto, vedi al seguente link ;

https://soloalsecondogrado.wordpress.com/2011/10/29/oliviero-diliberto-otto-e-mezzo-la7/

Come il genero ,marito di Bianca, Luigi Manconi

Ma veniamo al film girato dal grande regista Veltroni e diamogli un ordine secondo costruzione dell’autore stesso.

● La prima parte esordisce con una semplice domanda rivolta per strada a ragazzi, giovani ed adulti :’

:’ chi era Enrico Berlinguer ?’

Come al solito se ne sortisce una risposta peggio dell’altra;

– popolo ignorante, da riscattare culturalmente e socialmente grazie al generoso impegno della nomenclatura comunista ( fulgido esempio di altruismo – rigorosamente laico – !

; un delinquente, un francese,…un ‘non so’…

● Si parte dunque con una simpatica fotografia di Berlinguer bimbo.
Si affronta dunque l’iter giovanile studentesco del nostro protagonista .

enrico berlinguer pupo

● Si affrontano quindi gli anni iniziali della carriera da giovane comunista, per giungere alla maturità politica con i lunghi anni da leader fino alla morte non proprio prematura ma che ebbe il merito -suo malgrado- di mietere voti alle elezioni politiche avvenute poco tempo dopo la sua morte improvvisa.

● Credo indicativo questo mio parallelo e una vignetta di Giorgio Forattini del 1977 (vedi qui sotto);

Molti ricorderanno una famosa frase attribuita a Madame de Pompadour durante la Rivoluzione francese del 1789 ; il popolo affamato invade i giardini del castello di Versailles .
La favorita del re chiede spiegazione di ciò e la servitù la informa che il popolo ha fame e chiede pane. Al che la generosa nobildonna invita i servi a dare pane al popolo.

:’ Madame il pane è finito !

:’ allora dategli le brioches ‘

Cosa c’entra con Berlinguer?

Molto semplice;

la carriera politica di Berlinguer inizia nel 1944 con la rivolta del pane in Sardegna a Cagliari e verrà arrestato e poi prosciolto .

E Berlinguer era di famiglia nobile.
Il padre Mario, avvocato e massone,si preoccuperà della carriera politica del figlio presetandolo da ragazzo a Togliatti appena rientrato in Italia nel dopoguerra dalla Russia comunista.
In carcere Enrico scrive una lettera tutta compunta al padre Mario che capisce le intenzioni politiche del figlio, quindi, grazie alle conoscenze massoniche viene a sapere dell’imminente rientro (a fine guerra) in Italia di Palmiro Togliatti secondo in URSS (CCCP) solo a Stalin. Corre dunque a Napoli col figlio Enrico per presentarlo a Togliatti che decide di prenderlo sotto la propria egida!
Che commistione massonica comunista ! Un gran bel modo di prendersi gioco di tutto e tutti pur di emergere anche se si ha un figlio a dir poco ‘cretinetto’ come da voti scolastici, vedi qui sotto la pagella scolastica del caro Enrico!
( Nota, naturalmente queste manovre paterne, non vengono menzionate nel film )
Quando a suo tempo in una intervista televisiva, il giornalista Minoli chiede spiegazione al caro Enrico dell’adesione del padre Mario alla massoneria , questi afferma che il padre lo fece in funzione anti-fascista!
Dimenticando che la massoneria aiutò la scalata politica di Benito Mussolini.

forattini 77

ed anche;

vignetta berlinguer
L’accusa a Berlinguer in queste due vignette di Forattini è chiara; un borghese, anzi un nobile di campagna insulare ( sardo ) , si atteggia a comunista ma vive da nobile di campagna.

La ‘qualifica’ a Berlinguer di essere :

‘un sardo muto’

un pò rispecchia questa contraddizione di fondo che lo porterà – vedi qui sotto – all’applauso più breve nella storia del PCUS, a Mosca, in un suo discorso ai compagni russi.

Nicola Sofri tra gli artefici del film con un ruolo tecnico;parente di Luca.?…

Interessante l’intervento di un ormai vecchio Mastroianni che cita un proverbio amerindo:’

:’ Non dimenticare mai un fatto perchè altrimenti tornerà a volare nel vento ‘

Ed è proprio qui la questione di un impegno inutile; gettando al vento il passato che caratterizzava e caratterizza tutto il mondo occidentale hanno commesso il più grave errore storico che si possa commettere.

Si noti poi nella seconda immagine subito qui sotto un Roberto Benigni che afferma :’

:’ non so perchè Berlinguer non ci da il via per fare la rivoluzione, avrà altro da fare ,HA FAMIGLIA ! ‘

Quanto ha irrimediabilmente risentito la bella cinematografia italiana,
di grande pregio stilistico nel dopo guerra,   (ma già a partire da:’ Fari nella nebbia ‘  un film del 1942 di Gianni Franciolini ) a causa delle interferenze comuniste che la porteranno ad un deterioramento qualitativo impensabile . Portando in auge figure sciocche come l’attore (pseudo tale) Roberto Benigni, e facendo produrre film
altrettanto sciocchi improntati solo alla propaganda di sinistra, rovinando ciò che vi era di veramente buono allora .
Bravi registi quali De Sica, Rossellini,furono o ridotti al silenzio o ammaestrati. Si pensi anche alla sotto valutazione di Aldo Fabrizi, grande regista oltre che ottimo comico veramente engagé! per fare un esempio tra i molti…

Marcello Mastroianni;
marcello mastroianni e berlinguer

e… Benigni nel film :‘ ti voglio bene Berlinguer;

ti voglio bene berlinguer

Non servono altre parole,
certo è che questo film, segna un Coming out e una dichiarazione di fallimento di tutta la sinistra rivoluzionaria che già sotto l’egida berlingueriana stava divenendo socialista/riformista.

attentato a berlinguer in bulgaria sofia
attentato a Sofia ,Bulgaria a Berlinguer

berlinguer all'ombra del baffone stalin
Berlinguer all’ombra di stalin. Al PCUS riceverà l’appaluso più breve di tutta la storia ( 7 secondi cronometrati )

documenti riservati top secret berlinguer 2
documenti riservati topo secret berlinguer
documenti top secret berlinguer cecoslovacchia dubcek
scritti di berlinguer 2
scritti di berlinguer 3
scritti di berlinguer 4
Documenti riservati topo secret, e vari scritti di Berlinguer.

giorgio gaber marito di ombretta colli
Giorgio Gaber il cantante tanto impegnato a sinistra si sarà rigirato nella bara visto l’indirizzo dell’impegno politico post sua morte della moglie/vedova Ombretta Colli .

giano bifronte berlinguer come film USA

Per Veltroni Berlinguer ricorda un personaggio di un film americano che vuole essere una sorta di Giano bifronte .

mario moretti fondatore brigate rosse
Mario Moretti
uno dei fondatori delle Brigate rosse parla di eventi terroristici all’ombra del P.C.I.

Richard Newton Gardner ambasciatore USA parla di berlinguer
L’ambasciatore americano Gardner parla similmente di Berlinguer

gorbaciov parla di berlinguer
Stessa cosa sembra fare Gorbaciov

pasolini l'intellettuale omnipresente anni 60
L’intellettuale Pasolini, ha sempre elogiato il vuoto che tale movimento politico ha rappresentato.La storia non l’ha perdonato .

nilde iotti a mosca
Nilde Iotti, l’amante di Palmiro Togliatti al PCUS segue il discorso di Berlinguer.

pagella scolastica berlinguer.somarotto
Pagella scolastica di Berlinguer.Somarotto o svogliato ?
Malgrado questo la carriera da ragazzo rosso sarà spianata da un padre borghesotto e di sangue blu.

Nota;
ciò che costantemente lascia perplessi

– chi guarda coloro che fanno scelte di campo per interesse personale, con diversa classe d’appartenenza o coloro che colgono la palla al balzo per cavalcare furbescamente una tigre (terminologia questa assai appropriata ai tempi degli anni di piombo), cioè per non perdere l’appuntamento che la storia gli concede per poter essere protagonisti anche se provenienti da diverso ceto sociale – ,

sta nel constatare il ricorrente incanto/imbroglio dei ceti realmente bisognosi di svolte fondamentali e ‘giuste’ ma che costantemente vengono ingannati da chi, come nelle due vignette sopra disegnate da Forattini, sbandiera bandiere di riscatto sociale per poi lasciare le cose come stanno o peggio ancora diffondere alla fine una disillusione collettiva drammatica.

E il compagno Enrico Berlinguer
fece fondamentalmente soltanto questo; lasciare le cose come stanno ( che è poi stato il male minore…Si pensi se fosse successo in Italia quello che è accaduto con i regimi comunisti al potere come in Russia…), finendo solo per piazzarsi e piazzare figli e generi
– come sopra visto – .
Perché si sa che gli italiani ‘tengono famiglia’ come nelle parole sopra espresse dal comico Roberto Benigni nel film :‘ ti voglio bene berlinguer’ !

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Nota integrativa (appendice);

Ad oggi, dicembre 2018,
gira per le librerie un nuovo libro del Professore Gian Piero Piretto,
il quale gira per radio ed altri mezzi di comunicazione sponsorizzandolo.

Il libro si intitola :’

:’Quando c’era l’URSS’
di G. Piero Piretto edito da Raffaello Cortina Editore

Sembra, nel titolo , fare il verso/parafrasare il titolo del film di Veltroni.
Di certo questo scrivere delle ‘malefatte’ sovietiche è indice di un revisionismo storico in corso.
Ovvio che la sinistra non può e non vuole lasciare far questo, sopratutto allorché si parla di faccende loro riguardanti , ad altre correnti politiche.
Questo, senza polemica alcuna, la valutazione storica
(se si vuole : ‘del perché/le ragioni’ che fanno nascere Opere letterarie o cinematografiche come quelle qui citate).
di Opere di questo genere, nate proprio in questi anni.

Non tutti gli appartenenti alla sinistra sono concordi sul valore necessario del ‘revisionismo storico’ in corso. Tra questi scettici ne cito uno per tutti;

Pier Luigi Bersani

ex segretario del P.D. (Partito Democratico, ex P.C.I. Partito comunista italiano) ed ex Ministro,

In una trasmissione televisiva di qualche anno fa (su ‘La / 7’, programma :‘8 e mezzo’ ), Bersani prendeva posizione senza mezze misure contro il revisionismo storico affermando:’

:‘Io a quella storia lì (revisionismo, n.d.c.) non ci credo mica tanto!(…)’

E… (n.d.c.) parafrasando i paragoni pittoreschi che Bersani ha sempre accompagnato alle Sue stesse affermazioni per sottolinearle e spiegarle meglio,

aggiungo personalmente alla frase di Bersani stesso:’

‘(…) Sarebbe come mettere le mutande alle albicocche, ma v’è.
Noi della sinistra non ci dobbiamo mica vergognare di niente !’

Durante l’intervista radiofonica,
il Professore Gian Piero Piretto, parla del :realismo socialista
– da non confondere col ‘socialismo reale’. Da non confondere fino ad un certo punto…,
un movimento pittorico sovietico espressione di quegli artisti in linea con le direttive del Partito.
Nato negli anni trenta del secolo scorso, il ‘realismo socialista’ aveva la finalità di rappresentare l’idillio tra Dirigenza e masse popolari, nel loro ‘fare’, realizzare , il ‘socialismo reale’ (//).
Questo movimento artistico, se analizzato alla luce dei nostri tempi presenta queste sostanziali caratteristiche;

‘faceva il verso’ ai famosi Murales messicani, antecedenti di una decina di anni a queste Opere sovietiche.

● Anticipa le ‘installazioni’ contemporanee,
con cui parimenti si cerca la collaborazione da parte dell’artista, del fruitore dell’Opera; artista e spettatore,
sono su un piano paritetico – almeno in apparenza – ; una identificazione tra soggetto creatore (artefice) e (s)oggetto dipinto (fruitore).

● Ha come prodotto un senso di vuoto, che ben riflette il vuoto delle Istituzioni (la Dirigenza) che promuovevano questo tipo di arte.
Il realismo socialista rifletteva appieno il ‘socialismo reale’, solo che quello squallore reale era edulcorato all’ennesima potenza, dai propositi socialisti. Ma Noi ben sappiamo che l’arte non sa mentire

● Il realismo socialista era dunque l’espressione artistica del sistema economico , politico e sociale denominato ‘socialismo reale’.
Due facce della stessa medaglia.
Non che non vi siano stati ,in partenza, dei propositi, degli intenti sinceri, onesti, in molti artisti rappresentanti di questo stile o comunque anticipatori di questo. Voglio qui ricordare un’artista che anticipò questo stile, in un certo qual modo; Marc Chagall.
Solo che questo stile – non sapendo l’arte mentire – poteva sopravvivere solo sfociando in pura retorica. Od essere abbandonato come fece Marc Chagall emigrando in Francia avendo capito l’impossibilità di una benché minima critica da parte di un artista al Sistema.

.

.

E… non potranno che seguirne contestazioni come questa;

Ilya Kabakov The man who flew into space from his apartment

.

(//)

Per : ‘socialismo reale’ ,
si intendeva la constatazione della realtà comunista sovietica in tutti i suoi aspetti,  non solo socio economici e politici,ma anche nei particolari più insignificanti;
dalle  ‘file’  ai magazzini pubblici,
ai ‘camin’ (Общежи́тие)  / (Общежитие) ovvero le abitazioni in piccolissimi appartamenti caratterizzati da bagno e cucina in comune,
alle riunioni presso   ‘la casa della cultura’ in cui si ascoltavano i discorsi dei dirigenti locali, recite scolastiche, mostre itineranti d’arte etc…

Cioè l’accettazione acritica del Sistema in ogni suo aspetto… ‘con letizia’ !

 

Ora, ben si comprende l’Opera (installazione) qui sopra di Ilya Kabakov .