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Articoli con tag ‘rosario crocetta’

Dalla Sicilia con Furore…

Dalla Sicilia con Furore…

ovvero,

Fist of Fury

Senza parole

Senza parole

…dimenticavo,

Facciamo attenzione;  se si infuria son dolori !

Facciamo attenzione;
se si infuria son dolori !

E’ di ieri – 16 luglio 2015 – la notizia di una intercettazione telefonica tra il Presidente della Regione Sicilia , l’esponente del P.D. ( Partito democratico, ex Partito comunista italiano ), Rosario Crocetta
e un medico siciliano, Matteo Tutino, indagato per truffa ,
in cui quest’ultimo afferma con furore che l’ex assessore alla Sanità Rita Borsellino ,sorella dell’ex magistrato siciliano Paolo Borsellino, un magistrato ucciso dalla mafia una ventina di anni fa ,
afferma:’

“Quella va fermata, fatta fuori come il padre”

Dopo alcune titubanze per mantenere la cadrega/la poltrona di Presidente, Crocetta che dell’azione anti mafia aveva fatto il suo cavallo di battaglia,
si è dimesso .
Capirai che sacrificio , capirai che perdita incolmabile per la Sicilia e per l’Italia!
Senza contare che prima o poi ce lo riavremo tra le balle con qualche incarico fittizio para-istituzionale strettamente ‘ sine cura ‘ ma lautamente retribuito .

Tralasciamo la grossolanità della conversazione che di per se mostra le due facce , del pensare e del dire .

E guardiamo la faccenda in un’ottica più ampia nel tempo ; dopo la morte a Palermo nel 1982 del Generale ‘anti-mafia’ Carlo Alberto dalla Chiesa,
una delle figlie del Generale ebbe a riferire che durante il funerale vi fu una semplice siciliana che con commozione gli gridava :’

:’ non siamo stati noi (siciliani) ‘

ad uccidere Suo padre!

Ed ancora,
l’allora Presidente della Repubblica italiana – Sandro Pertini – ebbe a riferire in occasione del funerale, che:’

‘non si deve confondere la Sicilia con la mafia’ .

Tutto ciò indicava un chiaro malessere,un chiaro ma nascosto pensiero serpeggiante tra molti, che fin’ora si protrae, che identifica/va la Sicilia con il Sistema mafioso.
Ovvero la Sicilia è governata non dallo Stato/Repubblica italiana, ma da una Istituzione parallela chiamata mafia .
Istituzione che ha antichissima origine e sue chiare regole ed è ben lontana dall’essere confusa con un qualsiasi volgare sistema criminale .
Tutt’altro; l’Istituzione mafia è – e deve essere – considerata come un vecchio e collaudato Sistema tutt’altro che obsoleto che tiene conto – a differenza dello Stato centralista italiano, di piemontese ed algida memoria – del territorio dei suoi abitanti delle classi e tradizioni che lo formano e caratterizzano .
Realtà sicula che lo Stato italiano ,ahimè, è ben lontano dal poter comprendere e quindi chiaramente incapace di risolvere ogni questione economica politica e sociale che percorre questa assolata isola del Mediterraneo .
Questo il Pensiero ,ben celato, di allora e di oggi, di molti italiani quando riflettono sulla Sicilia e i suoi abitanti . [++]

Ecco dunque ora chiaro lo sfogo verbale/telefonico
del medico siciliano con il Presidente Crocetta – ma di molti altri siciliani ,ovviamente – ;
essi certo fanno parte della leadership siciliana, sono tra quelli che contano e che vedono la Sicilia ancor più di quello che è,

cioè una Regione con una ampia autonomia che ha permesso al vecchio Statuto siciliano – antecedente l’Unità d’Italia – di sopravvivere in presenza della Costituzione italiana , mantenendo privilegi, ‘equilibri’ antichi ,

una sorta di realtà a se stante in cui si cambia tutto per non cambiare nulla ( per usare le parole famosissime di un vecchio scrittore siciliano ; G. Tomasi di Lampedusa ) e dalla cui magica/onirica mentalità ,per chi vi è nato, è impossibile sfuggire a meno che non ci si allontani dalla Sicilia da ragazzini ( entro i dieci anni come diceva ancora G. Tomasi di Lampedusa ) .

Un collega di Paolo Borsellino , il Magistrato Giovanni Falcone – anche questo ucciso dalla Istituzione mafia – ebbe a dire che :’

:’il Sistema mafioso come ogni altro Sistema ha un inizio ed una fine’

Lapalissiana come struttura in se , questa affermazione ha pur il valore di mettere in luce un fatto; pur essendo siciliano – o forse proprio per il fatto che lo era – , Falcone sperava in un cambiamento profondo della Sua Regione .
Ma non si cambia un universo che è e vuole essere a se stante ed in cui

il tempo è immobile .

e per questo fatto , mancando uno scorrere del tempo ,il Sistema mafia avrà una fine solo con la fine della sua stessa isola . E solo allora .

Dispiace di certo che non pochi siciliani ,dai più semplici a coloro che hanno fatto orgoglio alla loro Regione come Falcone e Borsellino, sono esclusi istituzionalmente o materialmente dal loro mondo, e che non sia stato a Loro permesso, anche con un semplice voto elettorale, di ‘cambiare tante cose in meglio’ .
Ma in certi casi, l’unica soluzione è ovviamente di ben diversa natura, soluzione che un qualsiasi Sistema Stato attualmente vigente è ben lontano dal poter adottare e meno ancora di intraprendere. Pertanto le ‘cose’ resteranno come sono !

[++]
Se, riutilizzando le parole del vecchio Presidente Pertini :’

‘non si deve confondere la Sicilia con la mafia’ ,

va pur detto che se questa affermazione è vera,

ed essendo altrettanto vero che l’efficacia (media osservanza) della Legge è la ‘conditio sine qua non’ (condizione indispensabile) per la validità/esistenza della Legge stessa,

allora è pur vero che l’efficacia della Legge in Sicilia
messa in discussione a partire proprio dai comportamenti dei vertici delle Autorità locali (siciliane) e da affermazioni drammatiche,per fatti delittuosi, espresse dall’ex Presidente Pertini
è venuta meno, anzi non si è mai realmente insediata dall’Unità d’Italia.

Pertanto se è vero che non tutti i siciliani sono mafiosi è altrettanto vero che la legalità , come qui sopra ora mostrato, non ha spazio in quest’isola .
Dunque la Sicilia è certo terra di mafia ; è governata da questa e non dallo Stato italiano .
Triste vero ?