Solo Al Secondo Grado

Archivio per luglio, 2017

Tour de France; métaphore d’une Europe qui n’existe plus!

 

Tour de France; métaphore d’une Europe qui n’existe plus!

Mais … que n’a jamais existait

alias;

‘Les liaisons dangereuses du dynamiteur Fabio Aru’ Le Monde 11 luglio 2017 ; by Clément Guillou ;

un article de journal malhereux; poiché non dice nulla se non al fine di manifestare il massimo grado di mancanza di sportività ad una manifestazione sportiva per eccellenza come una corsa ciclistica, quale il Tour de France è.

Fabio Aru,
Tour de France 2017

CLASSIFICA GENERALE ,
a mercoledì 19 luglio 2017 (a quattro giorni dalla conclusione, domenica 23 luglio)
1. Christopher Froome (Gbr)
2. Rigoberto Uran (Col)
2. Romain Bardet (Fra)
4. Fabio Aru (Ita)
5. Mikel Landa (Esp)
6. Daniel Martin (Irl)
7. Simon Yates (Gbr)
8. Louis Meintjes (Sud.Af)
9. Alberto Contador (Esp)
10. Warren Barguil (Fra)

Fabio Aru Tour  de France 2017
…’Les deux grands yeux noirs qui trouent son visage ne disent rien’… ‘Le Monde’ 11/7/2017

Le acrobazie lessicali – sopratutto nel non dire – dei giornalisti RAI (Radiotelevisione italiana),dunque italiani, aggregati al Tour col compito di commentare le imprese sportive dei vari campioni ciclisti, sono palesi.
Si ride si scherza, ci si fa i complimenti reciproci come quelli diretti al vecchio Beppe Conti, – dai cronisti S. Pancani e S. Martinello – ma si cerca in realtà di stemperare ogni affermazione, fin’anche a criticare con incredibile garbo ( “…sarà anche il cane più buono del mondo, noi amiamo i cani…” ) un semplice tifoso francese che sulla strada del tour tifava con accanto un cane ma senza guinzaglio…
Un ‘bon ton’ italiano sbandierato ad oltranza incredibilmente, per far fronte a sgarbi continui non solo dei francesi, ma anche – leggi le lamentele qui di seguito della giornalista napoletana Alessandra De Stefano degli inglesi etc…
Alessandra De Stefano,
unica donna giornalista RAI al tour si impegna con commenti a cui vorrebbe dare il sigillo di una perfetta professionalità, ma che restano poi fermi al gossip da massaia; come quando,ad esempio,chiede se non è da maleducati non citare (ad oggi mercoledì 19 luglio,nel programma RAI ; ‘processo alla tappa’) il nome di Fabio Aru – unico beniamino italiano in grado di regalare qualche emozione da ciclista,che ha pure indossato la maglia gialla da leader per due giorni –
non citare,dicevo, il nome di Fabio Aru ,da parte del leader – ‘vero’ – Christopher Froome in una intervista da parte di un giornalista francese.
Christopher Froome ;un inglese che non essendo un europeo ,come ormai tutti i suoi connazionali, non si perita in complimenti ruffiani. Men che mai verso un sardo – Fabio Aru – un ciclista dalla costituzione fisica esile che dovrebbe dargli le potenzialità da scalatore del miglior Marco Pantani ( un campione già nella leggenda per le sue performance nelle salite più dure ),
ma che poi non brilla ne in salita ne in pianura, e certo scarseggia nelle corse a cronometro. ( Corsa a cronometro, che è prevista tra pochi giorni e di cui già i giornalisti RAI di cui sopra calcolavano il necessario vantaggio di Fabio Aru, a circa un minuto e mezzo, per mantenere la testa della classifica, cioè la maglia gialla. Questo fino a pochi giorni fa quando Aru la maglia gialla ce l’aveva ancora).

Va poi sottolineato il fatto – oggettivo – che nei due giorni in cui Fabio Aru ha indossato la maglia gialla la stampa francese si è scatenata – si veda il tutto come traguardo sportivo italiano non gradito non solo da parte francese – contro il ciclista italiano definendolo nella sostanza come un dopato avendo frequentato gente del mondo ciclistico in passato rimasta invischiata nel doping…
Questo attraverso un articolo del quotidiano francese :’ Le Monde’ articolo titolato :’

Tour de France : ‘les liaisons dangereuses du dynamiteur Fabio Aru’

Le Monde 11 luglio 2017

Le dauphin de Christopher Froome a été couvé par des personnalités du cyclisme italien pas étrangères au dopage

vedi il testo dell’articolo al seguente link; http://www.lemonde.fr/sport/article/2017/07/11/tour-de-france-les-liaisons-dangereuses-du-dynamiteur-fabio-aru_5158869_3242.html

La struttura di questo articolo del giornale francese ‘Le Monde’
è di tipo sillogistica elementare; se A=B e B=C ne segue che A=C ;
facendo parte Fabio Aru di una squadra ciclistica composta da alcune persone che hanno avuto in passato problemi giudiziari a causa del doping, ne segue che Fabio Aru ha a che fare col mondo del doping.

Segnali questi, che indicano un atteggiamento a dir poco ostile verso l’Italia
che disperatamente con l’atteggiamento imposto dalla dirigenza RAI ai suoi giornalisti, tenta di ricucire una cesura ormai insanabile. Che certo arriva a manifestarsi con prepotenza anche nel mondo sportivo.

Concludo solo aggiungendo una citazione del giornalista RAI Beppe Conti,

che citando un altro giornalista RAI di una generazione precedente affermò ( quando il belga Eddy Merckx, forse il più grande campione di ciclismo di tutti i tempi , era solo una giovane promessa) :”

:” … che questo belga – Merckx – con un cognome formato da tutte consonanti ed una sola vocale, non potrà mai diventare un campione di ciclismo…”

Aggiungendo che
– si noti,forse per scherzo del destino – Aru ha , al contrario di Merckx , un cognome tutte vocali ed una sola consonante…e quindi in base alla fesseria affermata da quel giornalista d’altri tempi avrebbe dovuto ottenere risultato opposto (?!) [Questa citazione, con le conclusioni a cui porta, i giornalisti RAI se la potevano risparmiare!]

E’ ovvio che tante gentilezze, tanto fair play italiano, non hanno alcun valore/effetto positivo,

poiché non portano a pari comportamento; non vi sarà alcuna reciprocità verso l’Italia da parte di altri Stati europei o ex europei come la Gran Bretagna.

Come è ovvio che le vere questioni sono altre e dunque anche una semplice corsa ciclistica, anche se la più importante del mondo è una metafora – assai triste nell’anno domini 2017 – di una Europa scollata.

Monte forato(Lucca)
un monte forato contro europeisti bacati

Un piccolo estratto dell’articolo di giornale apparso su :‘Le Monde’ l’11/7/2017 ;’

…’Les deux grands yeux noirs qui trouent son visage ne disent rien’…
(…’ I due grandi occhi neri che trafiggono il suo viso, non dicono nulla ‘
Un Fabio Aru descritto come una sorta di protomorfo)
Ed ancora dall’articolo di :’Le Monde’ ;
:’…Fabio Aru n’est pas né sur le ­continent.’ …
( ‘Fabio Aru non è nato sul Continente’. A livello dunque di un aborigeno, isolano come loro..! Ma!)

Ed anche;
…’Dans la partie italienne de l’équipe Astana,
le chef de clan est sicilien : Paolo Tiralongo’…

[ n.d.c.;
Clan, ovvero ‘discendenza, famiglia, tribù‘, anche qui ‘appartenente ad una società antropologica’, etnologica.
Ma anche;
‘Le Clan des Siciliens’ è un film francese del 1969, diretto da Henri Verneuil, tratto dall’omonimo romanzo di Auguste Le Breton,che scrive della mafia siciliana trapiantata nella Capitale francese…
Non solo tribù, ma pure ‘Anonima spa’, cioè ‘associazione per delinquere’]

-.-.-.-.-.-;
Clément Guillou,
l’autore di questo articolo è certo abile nel :‘dire e non dire’, nel lanciare il sasso e nascondere la mano.

( Senza contare il fatto che dopo pochi giorni aver scritto questo meschino articolo, viste le reazioni, il caro Clément ha cercato di porvi rimedio ponendo come sfondo immagine del suo sito, una vecchia fotografia di Fausto Coppi, un campione italiano d’altri tempi ormai nel mito di tutti gli italiani sportivi e non. Vedi direttamente attraverso il seguente link;
https://twitter.com/jeuneguillou )

Ma l’effetto di svelare vizi e pregiudizi transalpini – non privi di livore – , facendo outing delle miserie di una buona parte della mentalità francese l’ha sortito di sicuro.

Clément Guillou
giornalista de
‘Le Monde’
Si noti l’immagine di sfondo;
una vecchia fotografia
di
Fausto Coppi

Dimenticavo;

ecco l’Autore dell’articolo apparso sul quotidiano francese : ‘Le Monde’, Clément Guillou

Clément Guillou de :’
:’ Le Monde’
Cher Clément, il goûte sa diatribe?

From Watergate to Vatileaks -2-

From Watergate (1972) to Vatileaks -2- (2015)

alias:’

All that has not been said

From the left;
Chaouqui , Fittipaldi e
Nuzzi

E’ sorprendente notare,
dopo che giudiziariamente ,da poco tempo, si è conclusa una vicenda penale iniziata due anni or sono (2015),
il gran scrivere e ciarlare su certi eventi da cronaca di giornale e nel contempo rilevare
– dopo aver attentamente letto quanto scritto da questa o quella testata giornalistica, su questo caso da cronaca giudiziaria –
che quanto scritto non solo non definisce l’accaduto, ma rende tutta la storia materia da dimenticare al più presto.
Tanti articoli di giornale non per capire ed indagare, ma per obliterare tutto quanto!

Ricordate le famose 5w – five Ws – Who, What, When, Where, Why – ovvero – chi , come , quando , dove e perché – , le cinque regole del giornalismo per scrivere come si deve un bell’articolo di chiara informazione ?
Ebbene questo caso giudiziario ,dai nebulosi contorni, è esattamente agli antipodi di quelle 5Ws nell’impegno giornalistico.
Questo caso rientra tra quei casi di cui si è detto e scritto molto, chiarendo alla fine poco o niente benché ci siano tutti gli elementi per farlo. Benché ci siano tutti gli elementi per trarne le dovute non solo conclusioni ma , sopratutto , premesse.

La faccenda , Vatileaks -2- , è stata giornalisticamente definita in questi termini;

una Women in PIERRE ( Public relations woman ) Francesca Immacolata Chaouqui, una calabrese – con un marcato accento calabro, che più che Provincia fa terribilmente campagna – con padre marocchino naturalizzato francese,
dopo essere entrata a far parte del C.O.S.E.A.,
una Commissione di controllo del Vaticano sull’operato in ambito economico da parte dei vertici del Vaticano stesso ( Commissione istituita dopo gli scandali che poco prima avevano denunciato alcuni giornalisti, tra cui Nuzzi e Fittipaldi – Vatileaks 1 – ),
finisce per far uscire dal Vaticano notizie riservatissime attraverso un brillante Prelato spagnolo ; Monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda, con importante incarico presso la Santa Sede, presso la Prefettura agli Affari economici. Notizie riservate consegnate ai giornalisti Nuzzi e Fittipaldi, che finiranno per divulgarle.
Arrestati la Chaouqui e Vallejo Balda, dalla Gendarmeria vaticana vengono processati e condannati a pene detentive. I giornalisti Nuzzi e Fittipaldi la fanno franca per ‘difetto di giurisdizione’.
E la condanna dei due avviene in base ad una recente legge pontificia riguardante il reato di diffusione di notizie riservate. Legge, si noti bene, istituita poco tempo prima, era il 2013, e dopo Vatileaks -1- .

I titoli dei giornali italiani sono del tipo :’

“io (Ángel Vallejo Balda) e la Chaouqui amanti e nemici”

“Chaouqui, l’italo-marocchina che sui social si scagliava contro lo «pseudo amore» gay “

ed anche

“Vatileaks 2, Balda: “La Chaouqui mi ha sedotto”. Lei: “A lui non piacciono le donne”. “

” Chaouqui:’ per me vittoria umana finisce il calvario'”.

Tutto viene ridotto a errori ‘pruriginosi’ di un Monsignore poco dedito / devoto verso la castità ( è notorio che dove c’è fumo c’è arrosto…) , che innamoratosi decide di cedere alle richieste di informazioni riservate da parte di una avvenente ( si fa per dire, guardate la fotografia di cui sopra! ) donna, cristianamente sposata dalla carriera brillante e da un curriculum da perfetta cattolica incondizionatamente devota alla Chiesa ed al Santo Padre.( Che, come da intervista giornalistica dopo la condanna, vuole incontrare per spiegargli che ‘:” non l’ho tradito “ – come se fosse un marito cornuto! – Ovvio che avrebbe dovuto affermare :” non ho tradito la Sua fiducia per il mandato conferitomi in C.O.S.E.A. “ . E meno male che è una pierre ! )
E afferma inoltre che vuole scrivere un libro per spiegare al figlio, il suo retto e casto comportamento, malgrado le affermazioni dell’accalorato e bugiardo Lucio Ángel Vallejo Balda.

———————–

Leggendo alcuni articoli sembra che la Chaouqui e Vallejo Balda siano addirittura due vittime del ‘Sistema Vaticano’ , che come un grande Golem tutto fagocita. E loro due, nel disperato, quanto encomiabile tentativo di far pulizia all’interno della Santa Sede diffondendo notizie sul malcostume al suo interno, siano finiti stritolati dal sistema stesso!

Proviamo ora a inquadrare tutta la faccenda nel seguente modo;

* Monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda è ,
ma è meglio dire ‘era’ , poiché la Chiesa alias l’esercito di Cristo, come ogni altro esercito non dimentica e non perdona…
un brillante Presbitero dalla veloce carriera. Difficile credere che l’abbia buttata via, per le ‘avance’ di una Signora che non sembra essere una irresistibile Mata Hari. Esponendosi con il traffico di documenti riservati.
( Se il nostro caro Monsignor Vallejo Balda avesse realmente ceduto per le avance di cui sopra, si potrebbe certo affermare che il nostro caro Monsignor è ‘di bocca buona’ ! )

* Tuttavia la consegna dei documenti riservati c’è stata da parte di Monsignor Vallejo Balda, con il concorso della Chaouqui.

Se ,come afferma la Chaouqui, Monsignor Vallejo Balda mente sulla loro relazione sessuale, vuol dire che la ragione di quel traffico di documenti, da codice penale vaticano, deve aver avuto origine da altra motivazione.

* Una possibile motivazione di quel traffico di dossiers può risiedere nel denaro promesso (o consegnato) dai due giornalisti – Nuzzi e Fittipaldi – a Chaouqui e a Monsignor Vallejo Balda .

* E se così fosse , essendo Nuzzi e Fittipaldi giornalisti di area di Berlusconi, apparirebbe plausibile, essendo Berlusconi schierato in politica, anche un tentativo di controllo delle tendenze elettorali attraverso quei compromettenti dossiers ( come fu a suo tempo con il Watergate ), – oltre che uno scoop giornalistico di prim’ordine – .

* D’altro canto, Monsignor Vallejo Balda, avrebbe mentito dichiarando la sua relazione sentimentale con la Chaouqui, per nascondere il fatto di aver incassato una somma di denaro contro documenti, per l’ovvia ragione che sarebbe fatto assai più grave di una ‘sbandata sentimentale’.
Dichiarando apertamente di aver intascato del denaro Monsignor Vallejo Balda, avrebbe fatto la figura del Giuda.

* Se invece anche così non è, la motivazione che ha spinto Monsignor Vallejo Balda a consegnare quei dossier informatici sarebbe interna al Vaticano.

* Una di queste ragioni potrebbe risiedere nella smodata ambizione carrieristica del Monsignore che, diffondendo quei documenti avrebbe compromesso la carriera di altri Prelati sopra di lui, spianando nel contempo la via alla propria carriera.
( Ricordate le parole di Papa Ratzinger :‘ guai ai preti carrieristi…’ ?)
E’ notorio che all’interno del Vaticano vi sono ,oggi come in passato, ‘correnti di pensiero’ che rappresentano modi spesso assai differenti di intendere non tanto il Testo sacro e la Sua applicazione, ma le idee
– espressione quest’ultima di un universo culturale complesso, comprendente la politica, il modo di intendere il sociale, le soluzioni economiche ritenute più adeguate etc… –
che spingono molti Prelati a formare loro gruppi di appartenenza spesso in contrasto con altri.
Nell’ipotesi di cui sopra ovviamente Monsignor Vallejo Balda, avrebbe danneggiato – diffondendo ad arte certi documenti anziché altri – una certa ‘corrente di pensiero’ a cui fanno capo alcuni Prelati, e nel contempo ne avrebbe favorita un’altra.

* Anche in questo ipotizzato movente, Monsignor Vallejo Balda, avrebbe mentito nascondendo tutto dietro una relazione sentimentale, perché certo questo tentativo – ipotizzato – di ‘fare le scarpe’ ad altri Presbiteri suoi colleghi, sarebbe fatto assai più odioso della figura del Giuda.
Motivazione che gli avrebbe reso impossibile la vita in Vaticano e non solo.

————-

Comunque si inquadri la faccenda resta una torbida faccenda che compromette l’immagine del Clero che ne è implicato !
E le figure laiche che sono chiamate a collaborare con gli ecclesiasti ,
con il loro comportamento scriteriato destano perplessità in coloro che si chiedono come possono essere state chiamate a così delicati incarichi, da coloro che ‘pastori di anime’, e sopratutto ‘attenti scrutatori dell’animo umano’ dimostrano con le loro scelte di esserlo assai poco.

Molti dimenticheranno,
o vorranno dimenticare cancellando dalla propria memoria quanto sopra .
( Poiché il ricordo li tormenterebbe insanabilmente )
E questo sopratutto da parte di coloro che scioccamente (scioccamente perché ad oltranza) ‘testimoniano la loro Fede’ attraverso falsi accoliti del Cristo.
Ma alcuni non dimenticano affatto,
non soltanto per il fatto che sono offese alla propria onestà nel loro rapporto di fede di cui la Chiesa è tramite, ma per il fatto che sembra – con faccende come questa – compiersi quotidianamente la morte del Cristo a cui segue la sua spoliazione

(e traffico delle vesti…) .

P.S.
Alle volte è necessario avere la determinazione di protestare
– senza per questo essere irriverenti, ne disobbedienti cioè arroganti ( il primo peccato in assoluto, quello luciferino, fu quello di disobbedienza a Dio, cioè di arroganza ) –
rispondendo a tono come Martin Luther che, scomunicato dal Papa Leone X, ( alias Giovanni de Medici ), rispose scomunicandolo a sua volta.
L’atteggiamento odierno, non solo all’interno del mondo cattolico – sacerdotale o personale laico – , ma anche nel mondo giornalistico in genere, anche anti clericale è invece quello di un ‘laissez faire’ dello spirito.

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P.S.2

Con riferimento a quanto già postato sul modo di ‘intendere la Chiesa’,

vedi quanto in nota nel post :‘Ubi fides, ibi libertas ; la morte del Cardinale G. Biffi .’
di cui al seguente link;

https://soloalsecondogrado.wordpress.com/2015/07/11/ubi-fides-ibi-libertas-la-morte-del-cardinale-g-biffi/

In cui faccio riferimento alla giornalista di area cattolica ‘Costanza Miriano’

Ecco sempre dal suo blog ( blog di Costanza Miriano ),

le farneticazioni di Ettore Gotti Tedeschi, un banchiere faccendiere tutto fare che ha servito il Vaticano come Presidente dello I.O.R ( Istituto Opere Religiose, alias la banca del Vaticano! ), dal cui incarico fu estromesso senza troppi complimenti in seguito a Vatileaks -1-

( Un assaggio di dette farneticazioni ; )

« Dobbiamo amare la Chiesa così come è, solo allora la ameremo davvero ».

Ettore Gotti Tedeschi, già Presidente dello I.O.R
(Istituto Opere Religiose.)

Il resto al seguente link che rinvia al commento di Ettore Gotti Tedeschi ai fatti che hanno portato a Vatileaks -2- .
Commento pubblicato orgogliosamente da Costanza Miriano nel suo blog.

https://costanzamiriano.com/2015/11/28/vatileaks-le-responsabilita-di-cui-nessuno-parla/