Solo Al Secondo Grado

Articoli con tag ‘Die pascalsche Wette; der vollständige Text’

La scommessa di Blaise PASCAL | il TESTO integrale .

(… segue dall’articolodel 1/agosto/2011, ‘seconda Parte’,titolato :’
:‘ La scommessa di Blaise PASCAL | il TESTO integrale ,introduzione ).

La scommessa di Blaise PASCAL | il TESTO integrale .

Terza parte .

A sinistra ( di Chi guarda ) Blaise Pascal , a destra Thomas S. Eliot.

Quest’ultimo è stato un poeta inglese ,oriundo americano, che ebbe a svolgere il Suo impegno nel secolo scorso .
E’ qui citato poichè ebbe a scrivere ,tra le tante, una breve ma eccellente biografia
assai personale, quindi forse più un lavoro in cui Egli espresse Sue personali valutazioni sul filosofo francese
di Pascal .
Curioso il fatto che Eliot ipotizzò un tentativo di Pascal di realizzare al tavolo da gioco le Sue valutazioni matematiche in fatto di calcolo probabilistico .Ipotizzò dunque una scommessa di puro carattere venale, deducendone poi una possibile ‘debacle’ finanziaria del filosofo/matematico .


Tabella di sintesi della ‘scommessa di Pascal’ / le ‘ pari de Pascal ‘ .

Nella ‘quarta parte’, titolata :

:‘ La scommessa di PASCAL |il TESTO integrale in sintesi grafica ‘,
,seguirà l’esemplificazione di quanto in tabella qui sopra .

La SCOMMESSA di Blaise PASCAL |(Le PARI de Blaise PASCAL) |il TESTO integrale .
(Numerazioni; 397 Le Guern / 233 Brunshvicg / 451 Chevalier).


Tra parentesi quadre sono inserite le ‘note’ che Pascal aggiunse al testo stesso .
_______________________________________________

_,Inizio TESTO de ‘La SCOMMESSA di PASCAL’ / début du ‘PARI de PASCAL’ ,_
.
”’
L’infinito ed il nulla .
La nostra anima è scaraventata nel corpo, dove trova numero,tempo,dimensione .
Riflette su tutto questo e chiama ciò natura e necessità, e non può più credere ad altro .
.
L’unità aggiunta all’infinito non lo accresce che di un nulla ; non più che la misura di pochi centimetri aggiunta all’infinito.
Il finito si annulla difronte all’infinito,e diviene un puro nulla .

[ Così il nostro Spirito davanti a Dio ,così la nostra Giustizia davanti alla Giustizia di Dio .
Ma tra la nostra Giustizia e quella di Dio non c’è una sproporzione così grande come tra l’unità e l’infinito .]

Noi sappiamo che esiste un infinito ,e ne ignoriamo l’essenza, come sappiamo bene che è falso che i numeri sono finiti .Dunque è vero che vi è un infinito nel numero ,ma ne ignoriamo l’essenza . E’ falso che sia pari è falso che sia dispari ; poichè aggiungendovi l’unità non cambia affatto la sua essenza . Tuttavia è certo un numero ,ed ogni numero è pari o dispari . E’ anche vero che ciò si intende di ogni numero finito .

[ Allo stesso modo si può ben sapere che esiste un Dio senza conoscerne l’essenza .]

Noi conosciamo dunque l’esistenza e l’essenza del finito, perchè abbiamo la sua stessa finitezza ed estensione .
Conosciamo l’esistenza dell’infinito ma ignoriamo la sua essenza. Esso ha si estensione come noi ma a differenza di noi non ha limiti .
Tuttavia – (a differenza di queste due grandezze analizzate,n.d.t.) – non conosciamo nè l’esistenza nè l’essenza di Dio,perchè Egli non ha nè estensione nè limiti .

[ Non esiste forse una verità sostanziale, dato che vediamo tante cose vere che non sono la verità stessa ? ]

Ma attraverso la Fede conosciamo la Sua esistenza, e nello stato di gloria conosceremo la Sua essenza .
Ora, ho già dimostrato che si può benissimo conoscere l’esistenza di una cosa, senza conoscerne l’essenza .
Interroghiamoci ora seguendo i criteri della logica naturale ; se c’è un Dio ,Egli è infinitamente incomprensibile, dato che non avendo ne parti ne limiti, non ha alcun rapporto con la nostra misura .
Noi dunque non abbiamo la capacità di conoscere ne cosa Egli è, ne se Egli esiste .
Stando così la faccenda, chi oserà tentare di risolverla ?
Non certo noi , che non possiamo commisurarci con Lui .
Chi si permetterà allora di criticare i Cristiani per il fatto che non possono rendere ragione della loro Fede ?
Diffondendola nel mondo essi nel contempo affermano che è una stoltezza, stultiam ,

[La sola Scienza che è contro il senso comune e contro l’essenza degli Uomini è la sola che sia sempre esistita tra gli Uomini stessi ].

e poi vi lamentate che non ne danno le prove .
Se ne dessero le prove,mancherebbero di coerenza .
E’ mancando di prove che non mancano di coerenza .
–Si, ma anche se questo scusa coloro che la offrono come tale,e li assolve dalla critica di presentarla senza ragione, non scusa coloro che la accolgono senza prova .
Esaminiamo questo punto e facciamo due ipotesi :’

: ‘Esistenza di Dio’

e,

‘Non Esistenza di Dio’ .

Da quale parte penderemo ? La ragione in questa scelta non può portare ad una delle due .C’è di mezzo un caso infinito .
All’estremità di questa infinita distanza è in ballo un gioco da cui uscirà TESTA o CROCE .
Su cosa punterete ?
Secondo logica, non si può fare ne l’una ne l’altra scelta;secondo logica non potete sostenere nessuna delle due .
Non accusate dunque di errore coloro che hanno fatto una scelta, perchè non ne sapete nulla .
–No, ma io li critico non per aver fatto questa scelta,ma per aver scelto.Poichè sia chi ha scelto croce sia chi ha scelto testa ,sono entrambi in errore. La scelta giusta sarebbe non scegliere affatto .
–Si, ma bisogna scommettere/scegliere.Non è questione di volerlo o meno, si è incastrati .Cosa sceglierete dunque ? Vediamo, poichè bisogna scegliere,vediamo cosa vi interessa di meno .
Avete due cose da perdere;

; il ‘vero’ ed il ‘bene’

e,due cose da impegnare ;

;la vostra ‘ragione’ e ‘volontà’ ,e la vostra ‘conoscenza’ e ‘salvezza’ .

La vostra essenza ha due cose da cui rifuggire ;

; ‘errore’ e ‘miseria’ .

Dato che bisogna obbligatoriamente scegliere, l’impegno della ‘ragione’ non offende la ragione stessa .
Un primo punto è così liquidato .
Ma la vostra ‘salvezza’ ?

Confrontiamo il ‘Vantaggio’ e lo ‘Svantaggio’,sceglendo ‘croce’,cioè l’ ‘Esistenza di Dio’ .

Se vincete ( se siete Credenti n.d.t. )vincete tutto ( la ‘salvezza’,n.d.t. ), se perdete, non perdete nulla.
Scommettete/puntate dunque sulla ‘Esistenza di Dio’.
Ciò è ammirevole .

[Si è molto obbligati verso coloro che ci avvertono dei nostri difetti ,perchè ci mortificano,ci fanno notare che siamo stati disprezzati ma, non evitano che lo siamo anche in futuro,dato che abbiamo altri difetti .
Essi ci abituano ad esercitarci nella correzione e nell’elisione di un difetto ].

–Si, occorre scommettere,ma forse eccedo nel rischio che la scommessa comporta .

–Vediamo : dato che noi ci troviamo in un caso in cui ci sono le stesse probabilità di vincere e di perdere,potete senz’altro scommettere. Difatti se le probabilità fossero non alla pari – nel nostro caso sono invece alla pari – ma due vite contro una,vi direi di scommettere ugualmente.
Se poi le probabilità fossero tre a una, vi direi che sareste imprudenti ma vi direi di scommettere ancora.
Infine vi ricordo che qui in gioco vi è una vita eterna (‘salvezza’) di felicità, e se le probabilità di vincere fossero una contro infinito vi direi di giocare ancora poichè in gioco vi è una vita eterna contro un qualcosa di miseramente finito e limitato nel numero .
Tutto questo elimina ogni incertezza: dovunque vi sia in gioco da una parte l’infinito contro dall’altra un numero limitato nell’estensione e di essenza finita, allora non c’è che da scommettere. Quando si è costretti a scommettere,occorre avere il coraggio di rinunciare anche alla ragione che vi potrebbe far rischiare la perdita della ‘salvezza’ per i piaceri di una vita limitata in estensione ed essenza .Un guadagno di una vita eterna (‘salvezza’) così facile da ottenere con la scommessa,quanto la perdita del nulla .
.
A nulla serve affermare l’incertezza della vincita ,mentre di contro è certa l’alea.
E a nulla serve affermare che l’infinita distanza che percorre lo spazio tra una vita terrena e la ‘salvezza’ pone sullo stesso piano le due differenti vite in gioco .
Non è affatto così .
Ogni giocatore certamente rischia , ma rischia con certezza ‘il finito’ per guadagnare ‘ l’infinito’ ,senza per questo peccare contro la ragione .
La distanza tra le due poste in gioco non è infinita .
Affermare l’infinità tra le due è falsità .
La distanza è infinita non tra le due poste in gioco, ma tra la certezza di vincere e quella di perdere . Ma l’incertezza di vincere è in proporzione a ciò che si rischia secondo il calcolo probabilistico . Da questo si può affermare che vi sono pari probabilità da una parte e dall’altra ; la partita è alla pari .
Ed allora la certezza di ciò che si rischia è uguale all’incertezza della vincita, ma è ben diverso dall’esserne infinitamente distanti .
Pertanto trovandoci in un gioco in cui ci sono pari probabilità di vincita ed in cui una posta è ‘il finito’ e l’altra è ‘ l’infinito ‘ ,la nostra proporzione acquista una forza infinita .
Questo ragionamento dimostra la veridicità di tutto questo. E se gli Uomini sono capaci di ragionare sulla verità, questa lo è .

–Lo riconosco, lo ammetto .Ma non c’è proprio modo di ‘guardare le carte’/barare in questo gioco ?

–Si, che c’è un modo ; con la Scrittura e ciò che ne deriva ,etc… .

–Si, ma ho pur sempre le mani legate e la mia bocca è muta, mi si costringe a scommettere e non posso altrimenti,sono incalzato ,ed io sono fatto in modo tale che non posso credere .
Che volete che io faccia ?

–E’ vero, ma si impari almeno che l’impotenza a credere ha origine dalle proprie passioni ,come si può osservare con la ragione. E ciò nonostante non si crede ancora .
Ci si deve dunque impegnare a fondo a credere non con l’apporto di nuove prove ‘sull’Esistenza di Dio’ ma con l’elisione delle passioni .

[E’ il cuore che sente Dio ,e non la ragione . Ecco che cos’è la Fede .
Dio è sensibile al cuore non alla ragione.

Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce; lo si nota in mille cose .

Io affermo che il cuore ama con naturalezza l’Essere universale e con pari naturalezza se stesso ,a seconda che si dedichi a l’Uno o all’altro e – di contro – si indurisce contro l’uno o contro l’altro per sua scelta .
Voi avete forse respinto il Primo e conservato l’altro ; è forse per questo che amate voi stessi ? ]

Si vuole andare incontro alla Fede e non se ne conosce il cammino , si vuole guarire dall’incredulità e se ne chiede nel contempo il rimedio al rimedio stesso .
Si impari piuttosto da Coloro che partendo dalla stessa condizione di tutti ,hanno scelto di scommettere ogni loro bene .
Sono Persone che hanno appreso il cammino da percorrere che gli altri vorrebbero percorrere,e sono Persone che sono guarite da un male da cui gli altri vorrebbero guarire .
Seguite dunque il metodo con cui hanno cominciato : cioè facendo ogni cosa come se credessero ; prendendo l’acqua benedetta,facendo dir messe, etc… .
Allora, questo stesso comportamento farà credere agli incerti, ma darà a questi un’istintività comportamentale come quella degli animali.
Ed è ciò che temo .

[L’abitudine fa parte della nostra natura . Chi si abitua alla Fede,a credere ai suoi insegnamenti ,non può più non temere l’inferno, e non crede a nient’altro .
Un esempio; chi si abitua a credere che il re è dispotico , etc… .
Da cui… Essendo la nostra mente abituata alle categorie del ‘numero’,dello ‘spazio’,del ‘movimento’…, finisce col credere a questi e nient’altro che a questi . Chi può seriamente dubitare di ciò ?
Credete forse di conseguenza che sia impossibile che Dio sia infinito e senza parti ?

–Si, Voglio qui mostrare allora una cosa infinita ed indivisibile : essa consiste in un punto che si muove in tutte le direzioni con una velocità infinita .
Perchè è uno in tutti i luoghi, ed è tutto intero da qualsiasi posizione lo si osservi .
Questo semplice effetto della natura, che teoricamente poteva apparire impossibile,deve far supporre che possono esservi altri effetti di natura che non si conoscono ancora .
Da questa riflessione si deve trarre l’idea che restano ancora infinite cose da scoprire e non il contrario .
E’ falso che noi siamo degni di essere amati dagli altri .
Ed è ingiusto desiderare ciò .
Se fossimo nati naturalmente inclini alla ragionevolezza e all’indifferenza – e conoscendo noi stessi e gli altri profondamente – non avremmo certo avuto le inclinazioni or dette .
Tuttavia noi nasciamo con quelle inclinazioni, e pertanto siamo ingiusti.
Perchè ognuno tende a sè ,e questo è contro ogni ordine .
Occorre invece tendere verso un ordine generale – poichè ogni spinta egocentrica è il principio di ogni disordine -. Così è in guerra,in politica,in economia, nell’animo dell’Uomo stesso .
Questa inclinazione è dunque volontà perversa .
Se gli organi che vengono a comporre le parti di una Collettività tendono a far ben funzionare questa stessa Collettività, del pari questa – che è a sua volta organo di un Ordine generale infinito – deve tendere a questa Entità infinita .
Si deve dunque tendere all’infinito .Ma facendo l’opposto dimostriamo che noi tutti nasciamo ingiusti e perversi .
Nessuna Religione, se non la nostra, ha insegnato che l’Uomo nasce nel peccato .
Nessuna setta filosofica l’ha mai detto .

Nessuno dunque ha mai affermato la Verità .

Nessuna setta ne Religione è veramente esistita se non quella cristiana .
Solo la Religione cristiana rende l’Uomo amabile e felice nel contempo , mentre con la semplice ‘ honnêteté ‘ ( termine letterario francese che indica ‘ l’Uomo di grandi virtù etiche ‘,n.d.t. ) non si può essere amabili e felici insieme ].

A seguire il metodo con il quale alcuni hanno cominciato, che vi è allora da perdere ?
.
Questo percorso ridurrà le passioni che sono i grandi ostacoli dell’Uomo incredulo .
Fine di questo discorso .

.
Quale male potrà palesarsi facendo questa pia scelta ?
Si otterrebbe un Uomo fedele,onesto,umile,riconoscente,generoso,amichevole,sincero,
, veritiero ,… etc .
E’ pur vero che l’Uomo così formato non avrebbe più gli altri piaceri derivanti dalle passioni,ma ne avrebbe degli altri,derivanti dall’elenco ora fatto .
Ci sarà un guadagno anche in questa vita finita, e lungo questo cammino scelto si vedranno di giorno in giorno i frutti di tale guadagno .E tutto questo con un rischio esiguo, ottenendo l’infinito con un nulla .

–Oh! Questo discorrere mi trasporta, mi seduce, …etc .

Se questo discorso è apprezzabile e solido nelle sue argomentazioni, si deve sapere che è fatto da un Uomo che si è messo in ginocchio ,prima e dopo aver scommesso, per pregare quell’Essere ‘infinito’ e ‘senza parti’ al quale non resta ad ognuno di noi che sottomettersi, affinchè Egli decida di sottomettere ognuno di noi ,per il nostro bene e per la Sua gloria.
.
Così facendo la forza del Pensiero che è propria dell’Uomo si accorda con la sua stessa umiliazione .

”’

,fine TESTO de ‘La SCOMMESSA di PASCAL ‘/ La fin du ‘PARI de PASCAL’,.
_______________________________________________________

( continua…,con l’artcolo del 5/agosto/2011,’quarta Parte’ ,titolato:’
:‘La scommessa di PASCAL | il TESTO integrale in sintesi grafica’ ).